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Il contesto

Il nostro Istituto è collocato in un contesto socioeconomico che negli ultimi anni ha visto il progressivo ridursi delle opportunità di lavoro offerte dal settore marmifero, che lo ha caratterizzato storicamente (escavazione, trasformazione e commercializzazione), in concomitanza con il declino industriale del territorio e la crisi pandemica. La crisi economica è molto sentita e si è assistito ad un progressivo decremento demografico del centro città con la cessazione di moltissime attività commerciali. Esistono, quindi, realtà di disagio profondo per il diffondersi della disoccupazione e per un costante aumento dell’immigrazione. In città sono presenti due strutture di casa famiglia che ospitano ragazzi allontanati dalle famiglie e famiglie allontanate da situazioni di pericolo, provenienti anche da altre Province e Regioni, che hanno come uniche scuole di riferimento i nostri plessi di Infanzia, Primaria e Secondaria in ogni momento dell’anno scolastico. Si tratta in genere di casi difficili da integrare e includere che necessiterebbero spesso di interventi di sostegno e del rapporto uno ad uno che non sempre è possibile garantire con le risorse a disposizione. Data la scarsa presenza di associazioni culturali, giovanili, sportive e di volontariato presenti sul territorio, per molti ragazzi (in particolare per i residenti nei Paesi a Monte) la Scuola costituisce un importante punto di riferimento. Gli Enti Locali propongono progetti indirizzati a specifiche finalità con attività culturali di vario tipo, con operatori socio educativi, ecc. In città è presente un polo artistico (Liceo Artistico, Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato del Marmo, Accademia di Belle Arti) che richiama studenti, scultori ed artisti di diverse nazionalità e spesso vi si svolgono simposi e mostre d’arte. Il finanziamento PEZ (Piano Educativo Zonale) dagli EELL (Enti Locali) è una risorsa importante per progetti di inclusione e recupero.